Descrizione estesa
Ricordiamo che oggi alle ore 17:00 presso la Biblioteca Comunale "G.Polidori", ci saranno le "Letture Ad Alta Voce" a cura del Circolo LaAV Valdera, durante le quali saranno letti brani tratti da romanzi e saggi per sensibilizzaare sull'eliminazione di ogni forma di violenza di genere.
Le parole di Elena Tangredi, Consigliera alle Pari Opportunità del Comune di Bientina:
<<La violenza è un fatto sociale che, come tale, si apprende e viene trasmessa di generazione in generazione, insegnando ai più giovani ad assumere certi comportamenti ed a considerarli normali. Ad oggi, nonostante la violenza contro le donne sia chiaramente un fenomeno strutturato e profondamente radicato nel tessuto sociale, si tende ancora a minimizzare la violenza compiuta dagli uomini sulle donne; e tale violenza, normalizzata contro le donne, è presente anche nelle istituzioni: condurre dibattiti inerenti la maternità o il gender gap che non tengono quasi mai in considerazione la volontà delle donne che divengono destinatarie passive di programmi politici è violenza di genere, ostacolare l’aborto libero e sicuro è violenza di genere, pianificare città o sistemi di trasporto pubblico senza considerare i pericoli cui le donne potrebbero incorrere è violenza di genere poiché limita gli spostamenti delle donne, tanto per lavoro quanto per svago, e così potremmo andare avanti ancora per molto.
Ultimamente, soprattutto a partire dalla cerimonia di inaugurazione della fondazione Giulia Cecchettin, il dibattito pubblico si è focalizzato sui temi del patriarcato e sull’efficacia (o inefficacia) di una legge specifica sul femminicidio.
Sottolineiamo che la legge è uno degli strumenti principali a tutela della sicurezza di tutti e di tutte ed è compito delle istituzioni garantirne la piena efficienza: quando un uomo è destinatario di un provvedimento del giudice è dovere delle istituzioni far si che quell’uomo mai si avvicini alla donna su cui ha esercitato violenza, quando viene segnalato che è in corso un episodio violento di un uomo contro una donna le pattuglie hanno il dovere di intervenire tempestivamente.
Quanto all’affermazione che il patriarcato non esista, ebbene basta far riferimento ai dati per rendersi conto che non è stata sufficiente la pur necessaria riforma del diritto di famiglia del 1975 per abbattere le ideologie sottese alla cultura patriarcale.
In Italia, il 5% degli uomini ritiene che una donna violentata da drogata sia in parte responsabile, il 40% degli uomini ritiene che schiaffeggiare la propria partner non è violenza come non lo è costringerla al sesso, il 56% degli adolescenti crede che la gelosia sia un’espressione dell’amore, il 6,2% della popolazione (uomini e donne ) ritiene che le donne serie non vengono violentate.
È chiaro che le discriminazioni che si ripercuotono sull’intera società la rendono più fragile e compromessa, per questo sono necessari interventi capillari e multisettoriali: aumentare il umero di presidi territoriali e il numero dei consultori, aumentare la consapevolezza del tema sin dall’infanzia, sanzionare economicamente gli abusanti, lavorare sia a scuola che in famiglia. La comunità educante, in sinergia con i centri antiviolenza può contribuire all’abbattimento degli stereotipi da cui nasce qualsiasi forma di violenza.>>