Descrizione estesa
27 gennaio Giornata della Memoria
Le parole di Agnese Dell’Antico, Consigliera con delega alla Memoria, alla Legalità e alla Tavola della Pace
Auschwitz, 27 gennaio 1945
L’esercito sovietico spalanca lo sguardo del mondo su uno dei più grandi orrori che l’essere umano abbia mai perpetrato su altri esseri umani.
Quattro soldati russi entrarono a cavallo nel lager, nei loro occhi Primo Levi e i suoi compagni videro “la vergogna che i tedeschi non conobbero, quella che il giusto prova davanti alla colpa commessa da altrui, e gli rimorde che esista, che sia stata introdotta irrevocabilmente nel mondo delle cose che esistono, e che la sua volontà buona sia stata nulla o scarsa, e non abbia valso a difesa” (La tregua, 1965)
La storia ci consegna questo macigno che continuiamo a portare ancora oggi dopo 80 anni perché ciò che è stato non è solo guerra, non sono solo i milioni di morti, ma il totale annientamento delle coscienze. Ecco che la memoria diventa uno strumento per portare e condividere quel macigno necessario e doveroso: la memoria per onorare i morti, confortare le loro famiglie e chi è sopravvissuto, la memoria come momento di conoscenza e di consapevolezza, la memoria come chiave di lettura per il presente e il futuro. Perché è necessario capire che quella vergogna che si prova davanti alla colpa commessa non è stata sufficiente affinché altre stragi si consumassero, altre guerre si combattessero, altri genocidi venissero commessi. La memoria ci aiuta a comprendere che, oltre la vergogna, ci deve essere il giudizio morale che trasforma la volontà in atto di responsabilità capace di arginare il circolo vizioso del male e della colpa.
Il 2025 sarà un anno pieno di memoria, sono passati 80 anni dal 1945: la liberazione di Auschwitz, il processo di Norimberga, la Liberazione e la genesi della nostra Costituzione, la fondazione dell’ONU. Oltre la memoria, l’impegno politico e morale dell’Amministrazione affinché i valori e i diritti che nel 1945 trovarono la loro genesi e che fondarono quella che è la nostra società attuale, resistano vivi e saldi.